Il capo dello Stato: ''E' vita ed è soprattutto cultura. Stimola lo spirito critico e la coscienza''. L'esortazione di Letta: ''Glielo dica al governo che la televisione non basta''.
Lo Stato garantisca più fondi al teatro e la televisione ne rafforzi la presenza sul piccolo schermo. Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha avanzato questa duplice esortazione ricevendo al Quirinale i finalisti del 'Premio Eti-Olimpici del teatro' con il presidente della giuria, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. ''Dobbiamo tutelare questo nostro patrimonio - ha ammonito il capo dello Stato - tutela non vuol dire solo finanziamenti, che certo devono esserci; tutela vuol dire anche saper valorizzare e innovare''. ''Il teatro non deve essere un segmento a se stante del circuito dello spettacolo - ha avvertito Ciampi - la sua integrazione nel sistema mediatico contemporaneo è una nuova sfida e una nuova frontiera''.
In particolare, il presidente della Repubblica si è augurato che ''la televisione riprenda l'attenzione per il teatro di prosa e per il teatro d'opera, contribuisca a rivitalizzare i grandi festival teatrali, come la stagione del teatro Greco di Siracusa affidata all'Istituto nazionale del dramma antico, e valorizzi i progetti di scambio di respiro europeo, di cui il festival dell'unione dei teatri d'Europa che si svolge a Roma è un bell'esempio''. Da Ciampi è arrivato il suo ''grazie al teatro italiano, che continua a donarci momenti di leggerezza e di riflessione, momenti di gioia e di commozione'', grazie all'opera di chi ''vi lavora con passione, dedizione e spirito di sacrificio''. Il presidente della Repubblica ha sottolineato inoltre che ''il teatro è vita ed è soprattutto cultura: la civiltà di una nazione si misura anche dal numero dei suoi teatri e dal numero dei suoi spettatori; per questo - ha ricordato - ho voluto porre il teatro come luogo fisico e come luogo ideale di incontro al centro delle tante mie visite nelle province italiane''.
Poi un excursus della storia del teatro italiano che ''ha alle spalle la straordinaria eredità del teatro greco e romano ed è legato a doppio filo con la storia della nostra cultura, dai giullari al teatro colto e raffinato del Rinascimento, da Machiavelli a Goldoni, da Pirandello a De Filippo. Il teatro italiano ha talenti che si sono già fatti apprezzare per la loro eccellenza e molte voci nuove, pronte a dare il meglio, che devono essere incoraggiate e sostenute''. Anche perché ''il futuro del nostro teatro e di tutte le forme di spettacolo è nel coinvolgimento sempre crescente dei giovani. Al di là dell'interesse letterario, il teatro stimola in loro lo spirito critico, la coscienza e il gusto di discutere insieme'', ha concluso il presidente della Repubblica.
Rivolgendosi direttamente a Ciampi il sottosegretario Letta si è 'spogliato' per un momento della sua carica ministeriale e si è rivolto direttamente al capo dello Stato con un'esortazione: ''Glielo dica, presidente, al governo; glielo dica al ministro Buttiglione quando torna dal Giappone: glielo dica che non basta la tv, che la cultura di un Paese e l'identità di un popolo non è la tv, che ci vuole qualcosa di più e di diverso''. Da Letta è giunto anche un plauso al capo dello Stato ''per come interpreta la sua parte, per come sta sulla scena, per il ruolo che svolge, sempre attento ai fermenti della nostra società e della vita civile''.
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